Imprese di immigrati nel nostro Paese quasi al livello delle italiane
Data Pubblicazione: venerdì 08 aprile 2016
in NewsA dimostrazione che l’Italia sta diventando sempre di più un Paese sotto il flusso dei migranti, dove questi, in qualche anno, potrebbero superare il numero degli italiani stessi, anche le loro imprese sono riuscite ad avviare un’attività regolare, raggiungendo, a oggi, numeri incredibili, che, fino a qualche anno fa, non ci saremmo mai immaginati.
Nell’arco di 12 mesi (parliamo dell’anno 2015) le imprese individuali di cittadini provenienti da nazioni dall’Unione Europea sono aumentate di 23mila, raggiungendo quota 350.000. Una cifra spaventosa, che, da un lato ci dà l’opportunità di vantarci di essere un Paese multietnico, ma che, dall’altro, ci fa domandare il perché per i cittadini italiani sia così difficile ottenere dei fondi per avviare un’attività in proprio.
Unioncamere-Infocamere ha rilevato, secondo uno studio, che queste imprese di immigrati sarebbero aumentate di circa 100mila negli ultimi cinque anni, contando che il totale del saldo equivalente allo scorso anno è stato in perdita dello 0,1%. Prato può vantare il primato italiano, con il 40,9% di imprese gestite a immigrati, seguita dal resto della regione, dalla Lombardia, dalla Liguria e dal Lazio, le quali superano almeno il 15% sul totale delle imprese.
I settori in cui gli stranieri si rivelano maggiormente specializzati sono quelli legati all’artigianato, con un terzo delle imprese di immigrati specializzate in questa categoria, le quali offrono servizi relativi al commercio, alle costruzioni e ai servizi alle imprese. Per loro è sicuramente un modo per integrarsi nel nostro Paese e offrire a dei cittadini esteri delle reali opportunità è una maniera per gratificarci e ridurre il livello di criminalità, rendendoli parte attiva della nostra comunità.
Che spazio c’è per il futuro degli italiani in patria? Con sempre più giovani che emigrano all’estero, i prossimi anni potrebbero essere alquanto difficili, il Governo dovrebbe riuscire a far qualcosa per fermare l’emorragia di cervelli.