Borse europee in rialzo, solo Milano -0,7%; dati positivi sulla disoccupazione UE
Data Pubblicazione: giovedì 14 aprile 2016
in NewsGiornata di alti e bassi per le Borse europee, che, nel complesso, hanno portato a casa un risultato rassicurante rispetto ai giorni precedenti. +0,4% per Francoforte, Parigi e Londra, che proseguono in rialzo, solo Milano registra una regressione dello 0,7%, ma nulla di preoccupante anche se si guarda ai nuovi accordi positivi che prenderanno alcune delle maggiori aziende italiane. Borsa giapponese continua in discesa dopo una buona partenza e il prezzo del petrolio si stabilizza.
L’economia europea torna in rialzo, anche se non si può mai prevedere cosa accadrà nelle ore successive. Nella giornata del 4 aprile le Borse hanno dovuto affrontare delle stime da montagne russe, riuscendo a chiudere in positivo, se calcoliamo un risultato complessivo.
Ci sono buoni propositi nei confronti delle soluzioni di Banco Popolare e BPM, a seguito dell’accordo preso recentemente, e nei confronti di Mediaset, che sta avviando una collaborazione con Vivendi. In crisi solo Telecom, che si trova a dover far fronte ad alcune difficolta dopo la mancata alleanza con l’omonima impresa francese, Orange.
Registrati anche alcuni dati sulla disoccupazione europea, con un calo dello 0,1% nel mese di febbraio, rispetto al -10,4% di gennaio. Rappresenta un miglioramento anche nei confronti dell’anno precedente, che aveva riscontrato l’11,2% nello stesso periodo, perdendo un punto.
Prezzo del petrolio tornato stabile, tuttavia restano le difficoltà con l’Arabia Saudita, che ha ristretto la disponibilità a frenare la produzione esclusivamente nei confronti di Iran e altri maggiori Paesi produttori petroliferi.
Le Borse asiatiche non viaggiano bene e Tokyo si ritrova a fine giornata con -0,25%, mentre quelle cinesi sono rimaste chiuse per festività.
Il futuro, i prossimi mesi del 2016, sono ancora incerti: se da un lato c’è chi dice che i valori delle azioni e delle borse dovrebbero salire, dall’altro si pensa che siamo alle porte di una nuova crisi economica.